insufficienza renale del gatto

L'insufficienza renale del gatto è una delle patologie più frequenti nei felini anziani. Nonostante il rischio aumenti a partire dai 6 anni, in realtà può manifestarsi nel peloso amico a quattro zampe a qualsiasi età, interessando entrambi i sessi. Sono molte le cause e i sintomi associati all'insufficienza renale, tanto da rendere difficoltosa l'individuazione di questo problema renale. Deve anche essere rimarcato il fatto che alcuni segni premonitori tendono a comparire diversi anni prima che la patologia appaia evidente. 

Per questo motivo è importante che i proprietari si rivelino dei buoni "osservatori", agendo al più presto nel caso in cui il gatto assuma degli atteggiamenti sospetti e inediti. In questo caso, infatti, la prevenzione è fondamentale. Non restare con le mani in mano nelle fasi iniziali significa ritardare e persino scongiurare la comparsa dei sintomi più gravi. 

Tra i fattori scatenanti rientrano l'eccessivo stress, un'alimentazione troppo ricca di sali e intossicazioni. Normalmente, il micio inizia a perdere peso velocemente (in alcuni casi rifiutando il cibo), evidenziando anche una minore tonicità a livello muscolare. L'animale, per natura restio a bere, deve insospettire il padrone anche se assume elevate quantità di acqua (si tratta di un evento noto come polidipsia), rimanendo nei pressi della ciotola anche dopo aver bevuto in attesa di altra acqua fresca. In diversi casi i gatti colpiti da tale patologia tendono ad immergere le zampe nella ciotola, per poi provare a scavare. Questa prima fase viene normalmente seguita da una seconda, più allarmante, nella quale il gatto può smettere di bere, portando ad un deterioramento del suo stato di salute. Altri fattori che dovrebbero far preoccupare sono la presenza di ulcere in bocca e il fatto che il gatto emani cattivo odore. In mancanza di un intervento competente il rischio è di veder peggiorare rapidamente la situazione, arrivando a ripetuti fenomeni di vomito e disidratazione. Giungere a questo punto significherebbe vedere la vita del felino a rischio. Una terapia adeguata, controllata costantemente dal veterinario, affiancata da una dieta (solitamente vengono somministrate crocchette a basso contenuto di fosforo e proteine), eviterà alla patologia di compromettere irrimediabilmente la salute dell'animale. 

La terapia veterinaria prevede inizialmente una verifica del livello di idratazione del micio. Se viene evidenziata una disidratazione, l'impiego di flebo si rivela molto utile. Il veterinario, attraverso un esame opportuno, ha la possibilità di monitorare le funzionalità renali del gatto. L'esito non individua solamente un'insufficienza renale in atto, ma anche una sua apparizione nell'immediato futuro. Questa malattia renale, infatti, porta i livelli di creatinina e di azoto ureico, rilevabili dall'esame, ad aumentare.